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Il Palloncino Rosso di Iela Mari

“Un linguaggio visivo semplice ed accessibile”

Introduzione

Come si può rappresentare in modo semplice e concreto il concetto di evoluzione legato ad un immaginario di fantasia? Se ci fermiamo a pensare a grandi artisti e progettisti del passato qualcosa può saltarci alla mente: dipinti, illustrazioni, storie, poesie e racconti.

Quando entrano in gioco le componenti infanzia ed educazione la storia cambia: la fantasia è sicuramente qualcosa che ci fa pensare subito ai più piccoli. È quando questa deve essere anche pratica e costruttiva, la partita si fa difficile. Nodi, questi, ampiamente sciolti da alcuni grandi progettisti del passato come Iela Mari che torna protagonista di questo 12° appuntamento “Sullo Scaffale”.

Il libro

L’ultima volta abbiamo parlato de “L’uovo e la Gallina”, libro importantissimo nel settore dell’illustrazione per l’infanzia, realizzato appunto da Iela ed Enzo Mari. Questa volta Iela è l’unica protagonista, in una della sue pubblicazioni più “essenziali” per EMME Edizioni. Pubblicato nel 1967 “il Palloncino Rosso” è un altro esempio di come, in appena 34 pagine, si possano racchiudere tantissimi concetti e stimoli per il lettore, con estrema sintesi e semplicità.

Titolo: Il Palloncino Rosso Autore: Iela Mari Lingua: Italiano Casa editrice: EMME EDIZIONI Edizione: I° 1967 Copertina: Rigida Dimensione: 21×21

Iela Mari (pseudonimo di Gabriela Ferrario) è stata un’illustratrice e scrittrice italiana che ha compiuto numerose ricerche sull’attività ludica conoscitiva dell’infanzia. A partire dal 1955 le sue opere sono state pubblicate su numerosi libri e volumi che oggi sono considerati capisaldi per l’editoria per l’infanzia.

“Come quando un bambino che cammina in un prato, si incanta davanti ad un bruco posato su una foglia”

Si dice che non si debba mai giudicare un libro dalla copertina, ma quando si ha a che fare con copertine come questa, il detto non conta. Sopratutto quando parliamo di un libro che ha rivoluzionato la letteratura per l’infanzia. Un libro che riproduce il processo naturale del bambino nella scoperta della realtà.

Il protagonista è un palloncino di colore rosso acceso, rappresentato da una figura piena. L’ambiente e gli altri personaggi della storia sono raffigurati con un semplice leggero tratto nero, per dare importanza alla figura del palloncino che si evolve pagina dopo pagina. Un bambino gonfia un palloncino, quest’ultimo si perde nel cielo, per poi trasformarsi in una mela. Una volta matura, la mela si stacca dall’albero e si trasforma in una farfalla. Posandosi a terra, la farfalla diventa un bellissimo fiore, che a sua volta diventa un ombrello nelle mani del bambino che aveva perso il suo palloncino nel cielo.

Lo stupore di veder volare via il palloncino e la meraviglia di ritrovarlo sotto forma di ombrello sono evidenti nell’espressione sul volto del bimbo, abilmente disegnata da Iela per trasmettere al lettore quel fanciullesco stato d’animo, facendolo entrare attivamente in un viaggio fantastico. Un viaggio dalle mille sfumature dove per qualche secondo il ciclo della natura, la fantasia e gli avvenimenti quotidiani si mescolano in un’unico percorso.

Un percorso fatto semplicemente di forme rosse e linee nere. Si può quindi rappresentare concretamente la fantasia?
Si.

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